Tragedia in Nepal, cinque italiani tra le vittime: nove alpinisti morti in due distinti incidenti sull’Himalaya

Tragedia in Nepal, cinque italiani tra le vittime: nove alpinisti morti in due distinti incidenti sull’Himalaya

Le autorità locali confermano il ritrovamento del corpo di Paolo Cocco. Morti anche Alessandro Caputo e Stefano Farronato, sorpresi da una tormenta di neve durante la scalata al Panbari

Una nuova tragedia sulle vette himalayane del Nepal. Cinque alpinisti italiani figurano tra le nove vittime di due distinti incidenti avvenuti tra venerdì e lunedì, causati da tempeste di neve e valanghe che hanno travolto diversi gruppi di alpinisti impegnati in spedizioni a quote estreme.

Secondo quanto riferito dalle autorità locali, Alessandro Caputo e Stefano Farronato sono morti mentre tentavano la scalata al Monte Panbari, 6.887 metri, nel Nepal occidentale. I due erano senza contatti dal 31 ottobre, sorpresi da una forte nevicata mentre si trovavano al Campo 1, a 5.000 metri di altitudine.
La Farnesina ha confermato il loro decesso, precisando che le autorità locali hanno rinvenuto i corpi e informato i familiari.

Caputo, maestro di sci a St. Moritz, aveva 27 anni; Farronato, tecnico forestale di Bassano del Grappa, era un alpinista esperto con alle spalle 18 spedizioni. Con loro c’era Valter Perlino, veterinario di Pinerolo e capo spedizione, che si è salvato per caso: un malore lo aveva costretto a restare al campo base. È stato lui a dare l’allarme dopo aver perso i contatti radio con i compagni.
“L’idea di mio marito era di raggiungere i compagni nei giorni successivi”, racconta la moglie del superstite, Gloriana Salvai. “Ha sempre mantenuto i contatti radio con gli altri due fino a domenica notte, quando loro erano in tenda sotto la tormenta di neve. Lunedì ha lanciato l’allarme e ha partecipato alla ricerca. Le tende non c’erano più, il campo era sepolto di neve. Poi il ritrovamento dei due corpi”

Nel secondo incidente, a oltre 5.600 metri di quota sul picco Yalung Ri, una valanga ha travolto un gruppo di dodici alpinisti, provocando sette morti, tra cui tre italiani: Paolo Cocco, Marco Di Marcello e Markus Kirchler.
Al momento è stato rinvenuto solo il corpo di Cocco, fotografo abruzzese di Fara San Martino. Era stato anche vicesindaco del paese. La notizia è stata confermata dal sindaco, Antonio Tavani, che ha informato la famiglia.

Gli altri membri del gruppo deceduti sono due guide nepalesi, Padam Tamang e Mere Karki, un tedesco e un francese. Quattro alpinisti, due nepalesi e due francesi, sono stati invece tratti in salvo e trasportati in elicottero a Kathmandu.
“Ho visto tutti e sette i corpi”, ha dichiarato all’AFP Phurba Tenjing Sherpa, responsabile dell’organizzazione Dreamers Destination, che aveva curato la spedizione.

Le autorità nepalesi, con il supporto del Consolato italiano a Calcutta e del Consolato onorario a Kathmandu, restano in contatto con la Farnesina e con le famiglie dei connazionali.
Nel comunicato ufficiale, il Ministero degli Esteri ha espresso cordoglio per le vittime e fatto sapere che le ricerche proseguono per escludere la presenza di ulteriori dispersi.

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